Chi sono i clienti più affezionati? Anzitutto le mamme cicliste della vicina scuola di piazzale Bacone che, all’occorrenza, possono fare gli acquisti senza perdere tempo, mentre portano i figli a scuola. Attraverso il passaparola, gli appassionati di due ruote arrivano pedalando in farmacia anche da altri quartieri, soprattutto il sabato e la domenica.
Per realizzare il «sogno di una farmacia completamente accessibile sono passati circa sei mesi, tra permessi e burocrazia», spiega la dottoressa Carmelita. I primi ad accorgersi della curiosa invenzione sono stati quelli dell’associazione Ciclobby, che hanno immediatamente chiesto una convenzione per i propri associati.
«L’idea è semplice – spiega la farmacista -, e risolve i problemi dei ciclisti che spesso passano più tempo a legare e slegare la bici che a fare acquisti».
Più difficile è stato trovare un artigiano che fosse in grado di costruire una parete anti intrusione obbligatoria per legge in un esercizio commerciale di questo tipo.
Per questa ragione la Farmacia Internazionale ha brevettato lo sportello e gli ha attribuito anche un nome, Farmabike.
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