Attraverso un radar montato sotto il manubrio che controlla la strada da percorrere segnala i movimenti inaspettati e gli oggetti mentre una telecamera sopra la ruota posteriore permette controllare ciò che succede dietro al pilota. Eventuali problemi rilevati da questo sistema di allarme sono comunicati al ciclista tramite una sella vibrante, se la minaccia proviene da dietro, e dal manubrio, se è di fronte. La bicicletta ha anche un dispositivo per montare lo schermo di un computer sul manubrio. Una volta montato, lo schermo si collega senza fili al computer di bordo e lampeggia ogni volta che è stato rilevato un ostacolo si avvicina.
A parte il sistema di allarme intelligente, la bicicletta vanta anche un motore elettrico che può toccare 16 miglia all’ora. Maurice Kwakkernaat, un ricercatore coinvolto nel progetto, ha dichiarato: “Gli incidenti accadono spesso quando i ciclisti guardano alle loro spalle o vengono colti da spavento durante un sorpasso ad alta velocità. Il sistema di bordo utilizza la tecnologia già al lavoro nel settore automobilistico“. Questa tecnologia è diventata sempre più comune in veicoli a motore.
La bici nasce con l’intento di ridurre il tasso di incidenti in Olanda, dove 184 ciclisti sono morti dello scorso anno, nonostante il paese europeo sia leader mondiale infrastrutture ciclistiche. Tuttavia, questo modello del laboratorio di ricerca ha ancora dei problemi da superare se lo si vuole immettere sul mercato di massa.
Il prototipo pesa 25kg, oltre il doppio di quanto più biciclette attualmente sul mercato, e il suo prezzo oscillerà tra 1.700 € e 3.200 euro.
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