Cosa sono le cargo-bike? Si potrebbero simpaticamente definire come le biciclette 2.0. Hanno due o tre ruote, possiedono un telaio più lungo del normale e hanno una grossa cassa di legno tra il manubrio e la ruota anteriore per il trasporto di oggetti anche pesanti e di grandi dimensioni.
Le cargo-bike, comunemente denominate bici da lavoro, si sono sviluppate nei paesi del Nord Europa come la Danimarca e sono state sdoganate in Italia soltanto negli ultimi mesi. Questo anche grazie alla TrikeGo di Francesco Casoli. Queste particolari biciclette non si pongono come alternativa soltanto ai tradizionali pony express.
Le casalinghe, per esempio, possono utilizzarle come alternativa all’automobile per andare a fare la spesa, evitando in questo modo l’insostenibile traffico che una città come Roma esibisce nelle ore di punta, ma non solo. Si propone dunque non soltanto come strumento concorrenziale per tutte quelle realtà che si occupano di consegne di pacchi con auto e furgoni, ma anche per i privati cittadini che vogliono risparmiare tempo, denaro ed aiutare l’ambiente.
Tornando alla TrikeGo di Francesco Casoli, questa giovane realtà con sede a Milano è un progetto italiano al 100%: il processo di produzione si basa infatti sulla cooperazione di una rete di artigiani e di piccole imprese locali. “Dalla struttura agli accessori per l’allestimento ci affidiamo a professionisti in rete. E così il sogno di poter pedalare per le città con un mezzo in grado di portare carichi pesanti diventa realtà.
Per la realizzazione del prototipo sono stato aiutato da un amico fabbro che mi ha insegnato come dare forma e sostanza all’idea nata sulla carta “, spiega Francesco Casoli. “.”Se adottato quotidianamente per gli spostamenti urbani farebbe risparmiare migliaia di euro in carburanti, inquinamento, rumore e soprattutto stress”, continua il fondatore di TrikeGo.
Dunque, un progetto interessante e che pone le cargo-bike come uno degli prodotti più interessanti degli ultimi mesi nel mondo dell’ecologia.
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