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Andrea Lorusso Scritto da  Set 18, 2014

Andremo in bicicletta là dove passava il treno

Inaugurata nel 1870 e chiusa 4 anni fa causa problemi strutturali nella galleria di Ozzano, la vecchia strada ferrata, (45 chilometri inclusi nei 700 dismessi dalle Ferrovie in Piemonte) potrebbe trasformarsi in una pista ciclabile da offrire a centinaia di migliaia di utilizzatori, compresi i 450 mila stranieri (in gran parte tedeschi) che in Italia annualmente vanno in bici.

Il Progetto

Al progetto, ambizioso, stanno collaborando l’agenzia «Lamoro», gli studenti dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato che hanno stilato un progetto di massima, l’architetto paesaggista e docente universitario Irene Montello e la laureanda nella stessa disciplina Jessica Sacco dello Studio Lanscape and Environement.

Lo sostengono i Comuni di Casale Monferrato, Moncalvo e con qualche distinguo Asti.

La pista ciclabile su rotaia, lunga 45 chilometri, prevede la posa tra i binari di una piattaforma in materiale riciclabile, rimovibile e il ripristino di tanti punti lasciati al degrado, come la galleria di Ozzano o la stazione di Moncalvo da trasformare in ostello.

Quanto costa

Non ancora definiti i costi, che tra poco verranno ufficializzati nella tesi di laurea di Jessica Sacco. Gli unici punti di riferimento sono gli investimenti del genere fatti in Olanda (da 19 a 38 mila euro chilometro) e gli 11 mila euro spesi su una tratta del Senese. Essendo previste non poche ricercatezze è ipotizzabile un costo in linea con quello olandese.

I finanziamenti sarebbero garantiti dalla UE, attraverso la Regione, nell’ambito del progetto internazionale Orizont 2020. Ma il protocollo d’intesa prevede anche l’adesione di comuni, associazioni e privati.

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Andrea Lorusso

Praticare la cyclette, è come fare surf in una Jacuzzi. Questo il suo motto preferito. Appassionato di Granfondo e Randonné

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