Andrea Lorusso Scritto da  Lug 24, 2014

Giornalista e disoccupato. Meglio fare il corriere in bici

Roberto era infatti giornalista, assunto regolarmente da una casa editrice.Poi ha perso il lavoro ed è diventato una delle tante vittime della crisi. Appassionato di ciclismo, ha iniziato a monitorare le società di bike courier già diffuse negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Con un amico e un conoscente ha cercato sponsor e finanziatori per aprire la prima agenzia italiana di “corrieri ecologici”. Un esperimento riuscito, a giudicare dai risultati.

“Dopo quattro anni abbiamo più di 200 clienti, dieci dipendenti fissi a Milano e il primo franchising a Bologna”, racconta. E si dice orgoglioso di aver lanciato nel nostro Paese un’attività volta a migliorare la qualità della vita (e dell’aria) nelle grandi città. Dalla nascita di Ubm Milano, infatti, molte altre realtà stanno sperimentando i corrieri ciclisti: “Ci hanno contattato diverse persone che stavano avviando attività come la nostra a Roma, Brescia, Bari e Bolzano”.

In tutti questi comuni sono nate nuove società e pare che il format stia prendendo piede anche in città che sembravano proibitive come Napoli e Palermo. L’obiettivo dei bike courier è anche quello di diffondere l concetto di sostenibilità e attenzione all’ambiente. Da mesi Ubm collabora col comune di Milano per rendere “bike friendly” una città che non lo è mai stata.Stupisce poi che in un’Italia divorata dalla disoccupazione Ubm e le altre aziende del settore siano in controtendenza: la società di Peia è infatti in cerca di nuovi corrieri da assumere, sia con contratto a tempo pieno, sia a chiamata per i periodi in cui il lavoro aumenta come la Settimana della moda o il Salone del Mobile.

Ma attenzione, non è un lavoro proprio per tutti e la selezione è severa: “I candidati devono rispondere a requisiti ferrei: cerchiamo esperti ciclisti, che sappiano maneggiare con sicurezza e velocità una bici da corsa, perché il nostro core business è la consegna rapida. Bisogna anche avere competenza tecnica sul mezzo per riparare piccoli guasti e ottima conoscenza della città”.

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FONTE: Corriere della Sera

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Andrea Lorusso

Praticare la cyclette, è come fare surf in una Jacuzzi. Questo il suo motto preferito. Appassionato di Granfondo e Randonné

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