Si respira aria di sport e speranza in Israele e precisamente a Eilat, sulle calde sponde del Mar Rosso. Dopo il gemellaggio con Challenge Venice e la presentazione di TriInvictus, l’edizione 2017 di Israman, in programma venerdì 27 gennaio, investe ancora di più nel valore aggregativo e nello spirito d’unione dello sport, per avvicinare tradizioni spesso troppo lontane o, addirittura, in conflitto.
Nasce proprio da questa ispirazione la Staffetta della Pace, che, per la prima volta, porterà un atleta di religione ebraica, un cristiano e una di fede islamica a spendere le proprie forze sull’impegnativo percorso della Half Distance.
A percorrere i 1.900 metri della prova di nuoto in acque libere sarà Guy Barnea, nuotatore israeliano classe ’87, specialista del dorso, punto fermo della nazionale israeliana, vincitore di un argento sui 50 metri dorso agli Europei in vasca corta di Chartres nel 2012 e bronzo sulla medesima distanza agli Europei in vasca lunga di Budapest nel 2010 e di Debrecen nel 2012.
Barnea porgerà quindi il testimone a Claudio Chiappucci, indimenticabile campione e vero e proprio simbolo del ciclismo italiano degli anni ‘80 e ‘90, che si lancerà sui 90 chilometri del tracciato riservato alle bici. Sicuramente una prova di grande orgoglio per un atleta che, nel proprio palmarès, può vantare la medaglia d’argento della prova in linea ai mondiali di Agrigento del 1994, la vittoria alla Milano-Sanremo del 1991, tre tappe al Tour de France e una al Giro d’Italia, nonché sei piazzamenti sul podio nella classifica generale dei medesimi.
A chiudere la staffetta, sui 21 chilometri della prova di corsa, sarà Haneen Radi, runner israeliana di religione islamica, coach di una società che vanta circa 80 atleti tra le sue fila. La storia di Haneen, sportiva e mamma, è di quelle che, troppo spesso, leggiamo nelle pagine di cronaca dei quotidiani. Nel 2015, Haneen voleva organizzare una maratona nella sua città natale, Tira, centro di 25.000 abitanti a maggioranza islamica, situato nella regione nord di Israele. Nel suo progetto venne ben presto ostacolata da una cospicua parte della cittadinanza che non vedeva di buon occhio la realizzazione dell’evento, perché le donne partecipanti avrebbero indossato abiti sportivi e non gli indumenti tradizionali che coprono quasi totalmente il corpo femminile. Per questo, Haneen fu oggetto di numerose minacce di morte e, una notte, la sua auto parcheggiata sotto casa fu bersaglio di un colpo di pistola. A causa delle numerose pressioni, Haneen lasciò l’organizzazione della maratona, senza rinunciare del tutto al suo sogno.
Nel percorso di sviluppo della gara israeliana, gli organizzatori hanno stretto una partnership con Challenge Venice, il triathlon full distance in programma domenica 11 giugno 2017 a Venezia e che rappresenta una delle gare più ambite nel calendario internazionale di triathlon.
Per maggiori informazioni sull'evento, collegatevi al sito http://en.israman.co.il