Protagonista di Pavè è la bicicletta, straordinario veicolo di coesione sociale e nuova percezione della realtà, che rivitalizza i territori, risveglia il commercio, rilancia la cultura e il turismo.
Il festival è una tre giorni “con la testa sulla bicicletta” per raccontare la trasformazione globale in atto nella mobilità individuale, che tenta di allontanarsi dall’indiscriminata motorizzazione di massa.
Gli appuntamenti più divulgativi sono ospitati nelle aree museali di M9 - Museo del ‘900, venerdì 5 e sabato 6 maggio, dalle 10 alle 19. Qui si alternano testimonianze e racconti di urbanisti, cicloviaggiatori, ultrarider, film-maker e attivisti.
Tre i filoni principali:
- Città e cambiamento: si parlerà di come rimettere al centro delle città le persone, mandando in soffitta il vecchio modello autocentrico
- Ciclovisioni: la bici come ecologia, filosofia di vita, modo di osservare il mondo con altri occhi e ritmi
- Cinema e clima: in chiusura di ogni giornata è in programma una proiezione su tematiche ambientaliste.
Circondati dalla bellezza del distretto veneziano, sono due gli appuntamenti in sella la bici, con ritrovo al Parco San Giuliano, domenica 7 maggio.
La Pavè Classic, l’Unsupported Gravel Ride (declinata in 2 differenti tracciati, da 140 km e 90 km, con partenza alla francese tra le 7.30 e le 9.30) che vede 500 cicliste e ciclisti pedalare tra la Laguna Veneta, i fiumi Sile, Piave e Livenza lungo strade bianche, piste ciclabili, argini, sentieri e strade secondarie e solcare le acque del Bacino San Marco su un ferry-boat per il rientro in terraferma. La grande attesa creatasi attorno all’evento ha portato al sold-out delle iscrizioni nell’arco di sei giorni.
Una versione Urban, con partenza tra le 9.30 e le 11.30, porta i partecipanti a pedalare per 50 km in un percorso periurbano lungo corsi d’acqua ed aree verdi.
Maggiori informazioni sul sito dedicato alla manifestazione.