Basilicata coast to coast in bici: da Matera a Maratea, passando per il parco del Pollino Basilicata coast to coast in bici: da Matera a Maratea, passando per il parco del Pollino
Caterina Zanirato Scritto da  Ott 13, 2022

Basilicata coast to coast in bici: da Matera a Maratea, passando per il parco del Pollino In evidenza

Chi non ha mai sognato di farsi la Basilicata coast to coast? Io, personalmente, ho fantasticato varie volte su questo viaggio da Matera a Maratea, passando per mar Ionio e parco nazionale del Pollino, al punto che questo settembre ho deciso di inforcare la mia bicicletta e percorrere circa 500 km per scoprire le meraviglie di questa regione. E per fortuna!

La Basilicata vanta una diversità di panorami fantastica e Matera, lasciatemelo dire, è una delle città più belle del mondo. Paragonabile per fascino alla mia Venezia, questa cittadina della Basilicata, tutta bianca e scavata nei suoi sassi, conquista il cuore e la vista al primo sguardo.

Ma il mio viaggio in Basilicata non è stato solo Matera: in bici ho attraversato tutta regione, un vero coast to coast, toccando sia il mar Ionio sia il Tirreno, i parchi e le riserve di questo meraviglioso e variegato territorio.

Come raggiungere Matera

I modi per raggiungere la perla della Basilicata sono due: o si prende l’auto o si prende il treno. Nel mio caso, ho scelto un intercity notte fino a Taranto (una delle città più vicine a Matera) e poi ho proseguito in bici per circa 80 km con circa 1000 metri di dislivello, iniziando così il mio viaggio in bikepacking dalla Puglia e le sue gravine.

Da Taranto sono passata per Massafra, singolare città tra le gravine, bianca e lucente, con strade lastricate e ad alveare per la disposizione delle sue case, Castellaneta (che ha un centro davvero prezioso), tanta natura con campi di ulivi e numerosi impianti eolici (sono andata in gravel quindi non mi sono risparmiata sterrati e strade secondarie) e, finalmente, dopo circa 1000 metri di dislivello, il grande massiccio scavato che circonda Matera.

Per raggiungerla c’è una bella salita, ma il panorama che poi vi attenderà ripagherà di ogni fatica.

Matera e i suoi meravigliosi sassi: cosa vedere e non perdere

Matera è una città meravigliosa e senza tempo. I suoi primi insediamenti, ovviamente in grotte scavate nella roccia (tufo e calcare), risalgono addirittura al Paleolitico, e i suoi sassi sono state case fino agli anni ’60 del 1900, quando fu ordinato un grande sfollamento per cause di igiene pubblico (le persone vivevano ancora nei sassi con i loro animali da cortile). La città, poi, ha saputo crescere e superare il proprio problema, rendendolo il suo punto di forza fino a diventare patrimonio Unesco: oggi i sassi (sono due, il sasso Caveoso e il sasso Barisano, all’interno dei quali potete trovare chiese rupestri, medievali, monasteri, case, e ora anche hotel, appartamenti e ristoranti di lusso) sono uno spettacolo di pietra bianca baciata dal sole e circondati dal parco della Murgia.

Per saperne di più https://iviaggidicaterina.com/2022/09/13/basilicata-coast-to-coast-si-parte-da-matera-un-vero-gioiello-da-scoprire/

basilicata coast to coast

Da Matera a Senise

La mia seconda tappa mi ha visto percorrere un tragitto di circa 90 km da Matera fino al mar Ionio, precisamente a Policoro, con circa mille di dislivello attivo. Nel mezzo ho attraversato tanti panorami variegati, un vero piacere per gli occhi e per il cuore: dal parco della Murgia al parco dei Monaci, sormontato dalla bella cittadina di Montescaglioso. Ho pedalato lungo un altipiano coltivato fino a Bernalda e il suo castello, per poi scendere e risalire a Tinchi e raggiungere Montalbano Ionico e la splendida riserva regionale dei calanchi. Da qui sono scesa (letteralmente, perché da qui in poi è solo discesa circondata da campi) fino a Policoro per poi raggiungere il suo lido, dove sorge l’oasi del WWF Bosco del Pantano, centro di recupero di animali selvatici. Ma il mio viaggio non finisce qui: ho risalito il fiume Sinni (da cui si possono ammirare i meravigliosi calanchi lucani) e raggiunto la diga del Monte Cotugno, da cui inizia il parco del Pollino.

Il parco del Pollino

L’area protetta più estesa d’Italia a cavallo tra Basilicata e Calabria è uno dei luoghi più belli che abbia mai visto. Ma anche dei più duri da fare in bici: le salite sono belle toste, con pendenze importanti, e alcune sembrano non finire mai, soprattutto sotto al sole estivo (io ho seguito un percorso di circa 100 km con 2mila metri di dislivello). Ma vi posso assicurare che ogni goccia di sudore è ben spesa tra pendii che sembrano disegnati, rocce che sembrano sculture e alberi che sembrano persone che si inchinano al tuo passaggio per un saluto. Dalla diga ho raggiunto la cittadina di Noepoli, arroccata in cima a un monte.

Per raggiungerla dovete affrontare una salita di circa 10 km. Dalla sua piazza, però, si affaccia una terrazza panoramica che apre le porte del parco del Pollino in tutta la sua bellezza. Volendo, si può allungare il tragitto scendendo un po’ e poi risalendo fino alla città di San Paolo Albanese, di tradizione Arberesh (ovvero albanese, dato che qui si rifugiarono i nobili dopo la caduta del principe Skanderbeg).

Se invece volete subito inoltrarvi nel parco del Pollino prendete la bellissima e lunghissima discesa (che poi però si trasforma in salita per circa 16 km) fino a Terranova di Pollino: un paese incantato. Da qui proseguite verso Acquatremola in un saliscendi di stradine in mezzo a boschi, pascoli, animali di ogni genere. E anche ponti assai caratteristici. Fino ad Acquatremola, dove invece vi troverete immersi in un meraviglioso bosco di faggi, circondato da fiori viola e sorgenti d’acqua. Qui sembra di essere davvero nel regno delle fate, anche se la salita non dà tregua: in questo punto ero quasi già a duemila metri di dislivello attivo. Da qui partono varie passeggiate a piedi e per fortuna è il punto più alto dell’itinerario: scavallata Acquatremola inizia la discesa fino a Rotonda.

Rotonda

Rotonda è il cuore del parco del Pollino, punto di partenza o arrivo perfetto per chi vuole conoscere con attività di escursionismo questo splendido parco: dalla bici al trekking, dal rafting al cavallo. Le attività sportive sono tantissime e proprio qui si trovano numerose agenzie che le propongono. Una di queste è la Wilderness Parco nazionale del Pollino (visita il sito): provate ad affidarvi alla sapiente esperienza di Carlo Marisco per conoscere ancora meglio questa splendida terra.

Montagne calabresi e finalmente il mare di Maratea

La strada che va da Rotonda, nel cuore del Parco del Pollino, fino allo splendido mare di Maratea si inerpica per le aspre e meravigliose montagne calabresi, regalando emozioni e panorami mozzafiato, ma anche tanta fatica visto le pendenze molto importanti.

Prima di tutto: il fatto che la Calabria e le sue montagne siano un luogo quasi disabitato non è uno stereotipo. Si può pedalare davvero per decine di km senza incontrare anima viva. E’ fondamentale quindi portare con sé tanta acqua e qualche barretta, che di bar aperti non se ne trovano.

Punto due: proprio per questo lo scenario è spettacolare. Intere montagne ricoperte di vegetazione senza paesi o città costruite dall’uomo, solo una strada (in genere molto pendente, ho trovato anche dei 20%) che sale e scende, in una danza che è perfettamente allenante. La fatica si farà sentire, ma che meraviglia: io sono passata per il monte Serramale, che mi ha conquistato con una salita tra montagne di gesso e una discesa in mezzo agli alberi, tra rigagnoli d’acqua, capre e pochissime auto. Verso la costa, si iniziano a incontrare i primi paesi, con qualche casa sparuta, contadini e tanto tanto peperoncino. Indimenticabile il paese di Tortora, che vi accoglie con un murales proprio “spicy”. Poi una lunga discesa vi condurrà fino a Tortora Marina, da dove potrete ricongiungervi alla Basilicata attraverso il ponte di Castrocucco.

Arrivati sulla costa inizia il relax: qui le pendenze sono veramente dolci (sempre un saliscendi, ma al massimo del 3%), salvo quando si raggiunge proprio la spiaggia che bisogna scendere e quindi poi risalire un bel po’. La costa tirrenica della Basilicata è un susseguirsi di meraviglie. La spiaggia che più mi è piaciuta? Cala Ficarra o Spiaggia d’A Scala. Per raggiungerla bisogna scendere infatti una scaletta, ma da qui si apre un panorama fantastico di calette, grotte e scogli dove fare snorkeling, osservare pesci, esplorare anfratti scavati nella roccia che ricreano veri e propri edifici.

Per scoprire di più: https://iviaggidicaterina.com/2022/10/12/da-rotonda-a-maratea-montagne-e-spiagge-da-favola-da-scoprire-in-bici/

Caterina Zanirato

Giornalista, ciclista e sommelier innamorata della vita, che considera il suo parco giochi. Ha tre grandi passioni: viaggiare, la bicicletta e

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