Il concetto è semplice: l'XC dell’anno zero è morto. È stato fatto a brandelli prima da quello che in Italia è riassumibile con la parola “pummarola-enduro” e, successivamente, da un concetto che ricorda il gelato variegato al caffè: un mix di ciclocross, gravel e singletracks veloci.
Dario di Bicebicycles ha presenziato a questa evoluzione. Il suo primo telaio lo salda per partecipare ai campionati di mtb singlespeed: è un 29er con forcella rigida. Passa quindi ai campionati di cx singlespeed: movimento centrale alto e via di pedalata, anche in curva.
Quando ancora la parola gravel era un articolo per muratori anglofoni, inizia a calpestare gli argini della LodiLeccoLodi e della CrePaMi (ovviamente in singlespeed, non sia mai!).
Tutta questa esperienza è tornata utile non solo per apprezzare la varie tipologie di birra offerte prima e dopo le gare ma, soprattutto, per dare una risposta alle richieste dei propri clienti.
Nasce così il modello Croce-Evo, naturale discendente scalmanato del modello Croce: telaio in acciaio Columbus e Dedacciai (triangolo principale in columbus HSS e spirit oversize, foderi posteriori Dedacciai ZeroEvo termotrattati sviluppati in collaborazione con l'azienda), forcella in carbonio 3T LutheusII e tanto spazio per il passaggio ruota. Un telaio che nella migliore tradizione Bice offre i forcellini sliding per variare la geometria: si passa da un bbdrop di 60mm ad uno di 70mm e da un carro da 420 ad uno da 438. Dalle geometrie nevrotiche per una gara cx al relax di un gravel per chilometraggi a tripla cifra. Per chi ha la smania di affrontare singletracks con la piega bdc l'opzione carro corto a 420mm, movimento centrale alto e copertoni 650b da 2.0 è la morte sua; se poi vi fate prendere la mano e il vostro deragliatore posteriore finisce nei rovi o si schianta su una roccia i forcellini sliding vi permettono di tensionare la catena e tornare a casa in modalità singlespeed.
Dario potrebbe essere definito un one-man-band: tutto passa dalle sue mani, dalla registrazione delle misure biomeccaniche (che per motivi logistici ormai viene ormai affidata ai laboratori sparsi nel mondo), alla scelta dei tubi, dalla progettazione e realizzazione dei forcellini, alla sgolatura e saldatura dei tubi. Manca solo la verniciatura ma solo per problemi di spazio e tempo, altrimenti avrebbe fatto anche quello…!
Sfornando 50/60 telai all'anno la produzione è fortemente votata all'artigianalità e il cliente viene accompagnato e reso partecipe della progettazione e realizzazione del telaio. Non è raro che il risultato della progettazione sia un mix tra i vari modelli che Dario propone ma che permettono di rispondere appieno alle necessità del cliente.
Un altro esempio di elasticità nella progettazione è la scelta della forcella attingendo da marchi quali 3T, Columbus, Niner ed ENVE. Ma è ovvio che anche la tipologia di forcellini varia, dai QR ai perni passanti, dal post mount al flatmount.
Uno dei punti fermi è invece il movimento centrale: sempre e solo BSA filettato a passo inglese o T47 (sempre filettato), niente pressfit o altre diavolerie scricchiolanti. Tutti i telai subiscono inoltre un trattamento di cataforesi e vengono infine verniciati seguendo le richieste del cliente.
E adesso veniamo ai prezzi: il frameset CroceEvo + canecreek 40 + 3T LutheusII è di 1815 euro; per il frameset CroceEvo + ChrisKing Inset7 + ENVE Gravel ci vogliono invece 2070 euro.
Ma parliamo sempre di lavorazione assolutamente artigianale, tutto “fatto a mano” e naturalmente “made in Italy”.
Per maggiori informazioni su Dario e sui suoi lavori vi rimandiamo al suo sito web.
Photo credits: Jessica Rosciglione ed Emanuele Barbaro