POC, sicurezza e design dal cuore Svedese POC, sicurezza e design dal cuore Svedese
Giuseppe Battaglia Scritto da  Giu 19, 2018

POC, sicurezza e design dal cuore Svedese

Fare tutto il possibile per salvare vite umane e ridurre le conseguenze degli incidenti”, questo la mission di POC, giovane azienda svedese che nel giro di pochi anni è ormai nell’olimpo del ciclismo mondiale.

Nata a Stoccolma nel 2005, l’azienda si è all’inizio concentrata sulla sicurezza in ambito sciistico e solamente anni dopo ha esteso l’esperienza ormai acquisita anche nel mondo del ciclismo, proprio con lo scopo di aumentare non solo la sicurezza passiva ma anche, creando uno stile unico e “cool”, di incrementare il numero di atleti che utilizzano i suoi accessori, facendo di fatto crescere sia le sue vendite che il numero dei ciclisti protetti.

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Dal look unico e ormai copiato da tanti, proprio per il fatto di essere molto apprezzato, i capi POC non sono solamente belli da vedere ma soprattutto, e grazie anche alle partnership strette dall’azienda con nomi del calibro di Volvo e Cannondale, pratici e tecnologicamente avanzatissimi.

Partendo dalle caratteristiche dell’atleta e dalle sue necessità, ogni capo viene prima ideato, progettato e realizzato in una versione di prova che sarà testata all’interno della galleria del vento, quindi modificato se necessario e portato alla fase di produzione.

Figlio di questo lungo e complesso processo, il casco Ventral Spin, ultimo nato in casa POC, racchiude in se quanto di più tecnologicamente avanzato è stato ad oggi realizzato dall’azienda svedese.

Ideato e disegnato specificatamente per i Pro del Team Cannondale Drapac, il Ventral Spin combina al suo interno il massimo in fatto di aerodinamica e sicurezza, il tutto avvolto da un involucro compatto ed elegante.

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5 le larghe feritoie anteriori (di cui 3 frontali), 2 quelle superiori e ben 6 molto larghe nella parte posteriore a fare da estrattori al flusso d’aria che colpisce il ciclista: questo modello deriva la sua progettazione dalla dinamica dei fluidi creando differenti zone di ventilazione e pressione differenti. L’aria che avvolge il casco viene inoltre indirizzata verso la parte posteriore da linee di flusso controllato per evitare il crearsi di turbolenze che possano dar fastidio ai corridori.

All’interno, il casco è dotato di tecnologia SPIN, progettata per ridurre gli effetti degli urti laterali che, interessando maggiormente i ciclisti, provocano i danni maggiori.

Realizzato in Policarbonato “unibody” nella parte esterna e in EPS in quella interna, il caso riesce ad essere, grazie a questa tecnologia costruttiva, abbastanza leggero: la nostra bilancia ha registrato un peso di 250 grammi nella taglia M da noi ricevuta. Molto utili ad alloggiare gli occhiali quando non in uso, le due feritoie anteriori laterali, dotate di una pratica pellicola antiscivolamento.

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Abbiamo apprezzato molto la presenza di questi inserti, nell’uso dei Do Half Blade ricevuti in prova assieme al casco. Sviluppati anch’essi per un utilizzo prettamente ciclistico e quindi molto leggeri ma al tempo stesso resistenti, gli occhiali permettono una visione molto ampia della scena davanti ai nostri occhi grazie all’assenza della parte inferiore della montatura.

Le lenti Zeiss con cui sono equipaggiati presentano inoltre delle feritoie orizzontali, nella parte superiore, per permettere al vapore di essere espulso più facilmente e mantenere quindi una visuale sempre nitida. Queste ultime, oltre ad essere disponibili in diverse tinte speciali per aumentare i contrasti nella guida su strada, sono anche trattate per respingere sporco ed acqua.

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Sia il casco Ventral Spin che gli occhiali Do Half Blade son proposti in svariate varianti di colore, dal classico nero o bianco ai colori più accesi e visibili come l’arancio o il rosso. Il Ventral Spin ha un prezzo di listino di 300 euro ed è disponibile nelle taglie S, M ed L (dalla 50 alla 61). Gli Half Do Blade, in taglia unica, sono invece proposti ad un prezzo di 219 euro.

POC è distribuita in Italia da SUMMIT.

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Bicimagazine non ha ricevuto alcun compenso per questo articolo. Il suo contenuto è quindi assolutamente onesto ed imparziale

Giuseppe Battaglia

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